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Archivio per categoria: Giurisprudenza

Licenziamento collettivo illegittimo e tutele crescenti

2 Maggio 20190 Commenti-da admin

Con la decisione 26 febbraio 2019, n. 1366 il Tribunale di Napoli ha dichiarato illegittimo il licenziamento intimato al lavoratore per mancato rispetto dell’iter procedurale di cui alla legge n. 223/1991.

Nel caso di specie, il dipendente, licenziato per giustificato motivo oggettivo consistente nel recesso dal contratto di appalto, era stato precedentemente assunto con contratto a tutele crescenti.

Il giudice di prime cure ha ritenuto applicabile la disciplina di cui al d.lgs. n. 23/2015 ed ha altresì tenuto conto della pronuncia della Corte Costituzionale n. 194/2018, riconoscendo al lavoratore un’indennità risarcitoria pari a quattro mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto.

Nel determinare l’importo dell’indennità ha tenuto conto del comportamento datoriale e della completa omissione della procedura di cui alla legge n. 223/1991, delle non ridotte dimensioni dell’attività economica, nonché della breve durata del rapporto di lavoro del ricorrente alle dipendenze della società (meno di un anno).

Il testo della decisione

  • Trib-Napoli 1366-2019
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2018/05/Lottemperanza-al-giudicato.-La-giustizia-nellamministrazione.jpg 640 1280 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2019-05-02 12:15:032019-10-09 13:05:57Licenziamento collettivo illegittimo e tutele crescenti
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Condotte extralavorative e licenziamento

2 Maggio 20190 Commenti-da admin

Con la decisione 26 marzo 2019, n. 8390 la Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo il licenziamento intimato al lavoratore in seguito a condanna definitiva per il reato di minaccia grave in danno di un terzo estraneo al rapporto di lavoro.

Secondo il Supremo Collegio la condotta extra-lavorativa non ha avuto un riflesso diretto sulla funzionalità del rapporto, né sul vincolo fiduciario, non avendo compromesso le aspettative di un futuro puntuale adempimento dell’obbligazione lavorativa.

In particolare, la minaccia pronunciata fuori dall’ambiente lavorativo e nei confronti di soggetti estranei avrebbe una valenza diversa rispetto a quella proferita nei confronti del datore di lavoro perché non andrebbe ad incidere sugli obblighi di collaborazione, fedeltà e subordinazione cui è tenuto il dipendente nei confronti di un suo superiore.

Dunque, secondo gli interpreti, il comportamento tenuto dal lavoratore non può costituire giusta causa di licenziamento, non potendo essere qualificato come gravemente lesivo delle norme dell’etica e del vivere civile.

Il testo della decisione

  • Cass. 8390-2019
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2018/03/pexels-photo-652355.jpeg 700 1057 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2019-05-02 12:14:142019-10-09 13:07:08Condotte extralavorative e licenziamento
Giurisprudenza in Giurisprudenza

La falsa attestazione della presenza in servizio

10 Marzo 20190 Commenti-da admin

Con la decisione 13 febbraio 2019, n. 7005 la Corte di Cassazione (sezione penale) si è pronunciata nel giudizio avente ad oggetto la revoca della misura cautelare applicata ad un dipendente comunale imputato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Nella specie, il lavoratore aveva dedotto l’irrilevanza penale del fatto contestato, sul presupposto dell’insussistenza di un profitto nonché di un danno economicamente apprezzabile per l’ente di appartenenza.

La Corte ha però dichiarato inammissibile il ricorso, evidenziando il rilievo penale della condotta tenuta dal lavoratore e precisando che la modesta entità del danno potrebbe al più legittimare il riconoscimento della circostanza attenuante di cui all’art. 62, comma 1, n. 4, c.p. ma certamente non impedire la configurabilità del reato contestato.

Il testo della decisione

  • Cass. sez. pen. 7005-2019
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/03/Cartellino_timbro_Fotogramma-kraB-835x437@IlSole24Ore-Web.jpg 437 835 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2019-03-10 12:18:202019-10-09 13:08:54La falsa attestazione della presenza in servizio
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Non viene assunta perchè è troppo bassa: discriminazione

10 Marzo 20190 Commenti-da admin

Con la decisione 4 febbraio 2019, n. 3196 la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso promosso da una nota società del trasporto ferroviario, condannata all’assunzione di una lavoratrice esclusa da una procedura di assunzione per inidoneità fisica consistente in un deficit staturale.

Nella specie, la Cassazione ha confermato la valutazione giuridica operata dalla Corte di merito, ribadendo che il limite staturale di 160 cm costituisce una discriminazione indiretta, in quanto non oggettivamente giustificato nè comprovato nella sua pertinenza e proporzionalità alle mansioni comportate dalla qualifica di Capo Servizio Treno.

Il Supremo Collegio ha dunque ribadito un consolidato orientamento in virtù del quale “in tema di requisiti per l’assunzione, qualora in una norma secondaria sia prevista una statura minima identica per uomini e donne, in contrasto con il principio di uguaglianza, perché presupponga erroneamente la non sussistenza della diversità di statura mediamente riscontrabile tra uomini e donne e comporti una discriminazione indiretta a sfavore di queste ultime, il giudice ordinario ne apprezza, incidentalmente, la legittimità ai fini della disapplicazione, valutando in concreto la funzionalità del requisito richiesto rispetto alle mansioni”.

Il testo della sentenza

  • Cass. 3196-2019
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/03/deficit-gh-bambini.jpg 600 900 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2019-03-10 12:12:052019-10-09 13:09:24Non viene assunta perchè è troppo bassa: discriminazione
Giurisprudenza in Giurisprudenza

I Riders di Foodora tra autonomia e subordinazione

16 Febbraio 20190 Commenti-da admin

Con la decisione 4 febbraio 2019, n. 26 la Corte d’Appello di Torino si è espressa sulla qualificazione giuridica dei c.d. riders di Foodora.

Nel caso di specie, il Collegio ha ritenuto di poter applicare l’art. 2 d.lgs. n. 81/2015, contrariamente a quanto stabilito dalla sentenza del giudice di prime cure, oggetto di appello.

Uno dei passaggi di maggior interesse della sentenza è quello in cui si afferma che la fattispecie delineata dall’art. 2 d.lgs. n. 81/2015 costituisce un “terzo genere” ed è posta nell’intercapedine tra il lavoro subordinato di cui all’art. 2094 c.c. e la collaborazione di cui all’art. 409, n. 3, c.p.c.

Nel provvedimento il Collegio ha precisato che “pur senza “sconfinare” nell’esercizio del potere gerarchico, disciplinare (che è alla base della eterodirezione) la collaborazione è qualificabile come etero-organizzata quando è ravvisabile un’effettiva integrazione funzionale del lavoratore nella organizzazione produttiva del committente, in modo tale che la prestazione lavorativa finisce con l’essere strutturalmente legata a questa (l’organizzazione) e si pone come un qualcosa che va oltre alla semplice coordinazione di cui all’articolo 409 n.3 c.p.c, poiché qui è il committente che determina le modalità della attività lavorativa svolta dal collaboratore”.

 

Il testo della decisione

  • Corte App. Torino 26:2019
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2018/05/foodora.jpg 751 1342 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2019-02-16 08:12:202019-10-09 13:10:01I Riders di Foodora tra autonomia e subordinazione
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Giurisprudenza in Giurisprudenza

Procedura di mobilità e licenziamento del dirigente

16 Febbraio 20190 Commenti-da admin

Con decisione del 25 gennaio 2019, n. 222 la Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo il licenziamento del dirigente avvenuto nell’ambito di una procedura di riduzione del personale.

Nel caso di specie la società datrice ha proceduto a licenziare il dirigente senza aver preventivamente inoltrato una comunicazione di avvio della procedura di mobilità a Federmanager, associazione sindacale dei dirigenti del settore metalmeccanico.

Il Supremo Collegio ha qualificato come illegittima la condotta datoriale per violazione del comma 1-quinquies dell’art. 24 legge n. 223/1991.

Tale disposizione, introdotta dall’art. 16 legge n. 161/2014, ha esteso l’applicabilità della procedura di mobilità anche ai dirigenti, in adempimento degli obblighi comunitari derivanti dalla direttiva 98/59/CE.

Sulla necessità di tale estensione si era già espressa la CGUE con la sentenza 13 febbraio 2014, nella causa C-596/12.

Il testo della decisione

  • Cassazione 222-2019
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2017/10/businessman.jpeg 2984 4476 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2019-02-16 08:09:432019-10-09 13:10:47Procedura di mobilità e licenziamento del dirigente
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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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