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Archivio per categoria: Prassi

L’Agenzia delle Entrate sul premio di risultato

19 Giugno 20160 Commenti-da admin

Con la Circolare n. 28/E del 15 giugno 2016 l’Agenzia delle Entrate interviene per chiarire una serie di questioni concernenti il premio di risultato e il welfare aziendale.

Ricordiamo che l’art. 1 della l. n. 208/2015 ha introdotto un regime agevolato di natura fiscale per le somme corrisposte a titolo di premio di risultato e di partecipazione agli utili dell’impresa (commi 182 – 189) e potenzia il welfare aziendale attraverso tre modifiche dell’art. 51 del Tuir.

In attuazione della citata disposizione di legge è stato emanato il decreto ministeriale 25 marzo 2016 che è stato pubblicato in avviso sulla Gazzetta Ufficiale del 14 maggio 2016.

In tema di premi la disciplina agevolativa prevede la loro esclusione dal conteggio per la formazione del reddito ai fini del calcolo dell’ISEE, una tassazione agevolata al 10% ai fini Irpef dei premi di produttività fino a 2.000 euro lordi (2.500 nel caso di imprese che coinvolgano pariteticamente i lavoratori) e un innalzamento del limite di reddito per il godimento degli stessi fino a 50.000 euro annui (comprendendo in questo modo anche quadri e impiegati).

Viene, inoltre, ampliato l’ambito applicativo del welfare aziendale, ovvero l’insieme di benefit concessi dall’azienda ai suoi dipendenti sotto forma di servizi e prestazioni, attraverso il superamento dell’aspetto della volontarietà ai fini della detassazione dei benefit per i dipendenti (adesso l’esenzione è applicabile per servizi previsti da contratti e regolamenti aziendali), attraverso l’estensione dei benefici a servizi educativi e d’istruzione anche nell’età prescolare (compresi i servizi di mensa ad essi afferenti), centri estivi o invernali (colonie climatiche) e ludoteche (a fini didattici) e attraverso l’introduzione dell’esenzione Irpef anche per servizi e prestazioni assistenziali nei confronti di familiari anziani o non autosufficienti.

La disposizioni assumono le sembianze di uno strumento stabile di sostegno per la contrattazione di secondo livello.

Il decreto ministeriale attuativo prevede (art. 5) il deposito, ai sensi dell’art. 14 d.lgs. n. 151/2015, dei contratti collettivi aziendali o territoriali entro 30 giorni dalla relativa sottoscrizione; unitamente al deposito occorrerà allegare la dichiarazione di conformità dei contratti aziendali o territoriali alle disposizioni del decreto secondo un modello che viene allegato allo stesso decreto.

La circolare dell'Agenzia delle Entrate

  • Circolare Ag. Entrate 15.6.16 – Premio di risultato
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Videosorveglianza e GPS: indicazioni ministeriali

9 Giugno 20160 Commenti-da admin

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato, in data 4 maggio 2016, sul proprio sito web il nuovo modello unificato di istanza di autorizzazione all’installazione di impianti di videosorveglianza e all’installazione e utilizzo degli impianti e apparecchiature di localizzazione satellitare GPS a bordo di mezzi aziendali e fornisce istruzioni a tutte le direzioni territoriali del lavoro e alle imprese.

Il riferimento alla localizzazione satellitare contenuto nel modello lascia dunque intendere che, secondo il Ministero del lavoro, la tecnologia GPS non può essere ricondotta agli “strumenti per rendere la prestazione lavorativa”  (art. 4, comma 2, stat. lav.) e dunque presuppone l’accordo sindacale o l’autorizzazione amministrativa (art. 4, comma 1, stat. lav.).

L’intervento ministeriale si inserisce nell’ambito delle novità normative che il d.lgs. n. 151/2015 ha apportato all’art. 4 dello Statuto dei lavoratori, disciplinante il controllo a distanza dell’attività lavorativa.

In particolare, si segnala che il modulo deve essere presentato prima dell’installazione dei dispositivi e deve essere sottoscritto dal legale rappresentante dell’impresa o ente.

Devono, inoltre, essere riportate le finalità dell’installazione delle apparecchiature (esigenze di sicurezza; tutela del patrimonio aziendale) l’attività dell’istante ed il numero di dipendenti e se sono presenti rappresentanze sindacali in azienda ovvero se non è stato raggiunto l’accordo con le rappresentanze sindacali aziendali.

Il modulo, facendo riferimento alle “dichiarazioni” che devono essere rese dall’instante, contiene inoltre importanti indicazioni sui limiti dell’attività di controllo a distanza sia mediante videosorveglianza sia mediante tecnologia GPS che devono essere attentamente valutate dai datori di lavoro ai fini del rispetto dell’art. 4 stat. lav. e della disciplina della privacy.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-prassi.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2016-06-09 23:54:222019-11-04 16:53:43Videosorveglianza e GPS: indicazioni ministeriali
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Il trattamento illecito delle impronte digitali

3 Maggio 20160 Commenti-da admin

Il Garante della Privacy, con provvedimento n. 129 del 17 marzo 2016, ha ritenuto illecita l’attivazione da parte del datore di lavoro di un sistema biometrico basato sul trattamento di impronte digitali per la rilevazione delle presenze dei dipendenti.

Il Garante, in particolare, ha ritenuto che nella specie il datore di lavoro non aveva assolto l’obbligo di previa notificazione (art. 37 del Codice) e di preventiva richiesta di verifica preliminare (art. 17 del Codice).

Il provvedimento del Garante n. 129 del 17 marzo 2016

  • Provv. 129-2016 Garante Privacy
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La videosorveglianza con software intelligent video

3 Maggio 20160 Commenti-da admin

Il Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato, con provvedimento del 17 marzo 2016, un impianto di videosorveglianza dotato di software “intelligent video”.

L’impianto è munito di sistema di riconoscimento di modelli comportamentali in grado di individuare condizioni anomale (ad esempio la rilevazione di un uomo a terra) e di telecamere termiche, che, senza effettuare alcuna identificazione, hanno la funzione di attivare l’allarme a seguito dell’individuazione di forme in movimento in una “no access zone”.

L’autorizzazione del Garante muove anche dalla constazione delle particolari caratteristiche dell’impresa (delicatezza del settore produttivo, specifiche esigenze del rispetto di elevati standard di sicurezza nazionali ed internazionali).

Garante Privacy - Verifica preliminare n. 127 del 17.3.16

  • Verifica preliminare. Sistemi di videosorveglianza dotati di software “intelligent video” – 17 marzo 2016 [4933227]
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Lavoro intermittente e diritto transitorio

19 Aprile 20160 Commenti-da admin

Interpello n. 10 del 21 marzo 2016 della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – lavoro intermittente

La Federalberghi ha formulato istanza di interpello riguardante la corretta interpretazione dell’art. 13, c. 1, d.lgs. n. 81/2015, concernente la disciplina del contratto di lavoro intermittente.

Questo il quesito posto: “se, in virtù di quanto disposto dal Legislatore del 2015 all’art. 55, comma 3 – ai sensi del quale “sino all’emanazione dei decreti richiamati dalle disposizioni del presente decreto legislativo, trovano applicazione le regolamentazioni vigenti” – sia ancora possibile, in relazione alla possibilità di ricorrere a prestazioni di lavoro intermittenti, riferirsi a quanto declinato dalla tabella allegata al R.D. n. 2657 del 1923, recante l’elenco delle attività a carattere discontinuo”.

Il Ministero, dopo aver ricordato che il ricorso a prestazioni di lavoro intermittente è disciplinato dalla contrattazione collettiva (ferme restando le ipotesi soggettive previste dall’art. 13, c. 2, del d.lgs. n. 81/2015) e che, in assenza di essa, il legislatore ha demandato l’individuazione dei casi di utilizzo del lavoro intermittente a un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, evidenzia che un tale decreto è stato già stato emanato in forza della previgente normativa.

Il D.M. 23 ottobre 2004, prevede, infatti, che “è ammessa la stipulazione di contratti di lavoro intermittente con riferimento alle tipologie di attività indicate nella tabella allegata al Regio decreto 6 dicembre 1923, n. 2657”.

Per il Ministero, il detto decreto, “è da considerarsi ancora vigente proprio in forza della disposizione di cui all’art. 55, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2015 e, di conseguenza, è evidentemente possibile rifarsi alle ipotesi indicate dal R.D. n. 2657 del 1923 al fine di attivare prestazioni di lavoro intermittente”.

La soluzione prospettata “risulta coerente con quanto già precisato da questo Ministero con circolare n. 20/2012, richiamata dall’interpellante, nonché da diverse risposte ad interpello fornite da questa Amministrazione in ordine alla questione in argomento (cfr. interpello n. 28/2012; n. 7/2014 ecc.)”.

 

il testo dell'interpello

  • interpello10-2016
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Ammortizzatori sociali in deroga

19 Aprile 20160 Commenti-da admin

Circolare INPS del 29 marzo 2016 n. 56 – ammortizzatori sociali in deroga

Nella circolare n. 56/2016, l’Ente previdenziale fornisce una disamina della normativa intervenuta in materia per gli ammortizzatori sociali in deroga, e, in particolare, in relazione al decreto n. 83473 del 1 agosto 2014 emesso dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con cui sono stati disciplinati i criteri di concessione degli ammortizzatori sociali in deroga, al d.lgs. 14 settembre 2015, n. 148, con cui si sono disciplinati gli ammortizzatori sociali non in deroga e alla legge n. 208 del 28 dicembre 2015 (legge di stabilità 2016), con cui si sono introdotte alcune novità rispetto alla normativa precedente.

il testo della circolare

  • Circolare numero 56 del 29-03-2016
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-prassi.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2016-04-19 04:54:182019-11-04 16:53:43Ammortizzatori sociali in deroga
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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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