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Archivio per categoria: Giurisprudenza

Somministrazione irregolare e termine di decadenza

10 Marzo 20160 Commenti-da admin

Con sentenza dell’11 febbraio 2016, n. 2734, i giudici della Suprema Corte si sono pronunciati in tema di contratto di somministrazione irregolare affermando che in ordine ai contratti di somministrazione a tempo determinato, il termine di decadenza di cui all’art. 6 della L. n. 604 del 1966 non può farsi decorrere dalla comunicazione di scadenza del contratto che per legge non è necessaria, non rispondendo al vero che l’art. 32, comma 4, lett. d) della legge n. 183 del 2010 abbia previsto in capo all’utilizzatore della prestazione lavorativa l’onere di comunicare la scadenza del rapporto.

Ne deriva che, in mancanza, il lavoratore avrebbe diritto di impugnare sine die la somministrazione irregolare; invero tale norma si limita a prevedere l’applicabilità, anche all’ipotesi di somministrazione irregolare, dell’art. 6 della citata legge n. 604 che a sua volta non chiarisce espressamente se l’onere de quo sussiste anche riguardo a rapporti cessati in forza non di un atto di recesso, ma della scadenza del termine originariamente pattuito.

Rilevano i giudici: “(…) questa S.C. ha già avuto modo di statuire (v. Cass. n. 24233/14), l’incipit del comma 1 bis dell’art. 32 legge n. 183/10 introdotto dal cd. decreto “milleproroghe”, ove si parla di una “prima applicazione” (…), oggettivamente evoca un meccanismo di nuovo conio per il quale è stato assicurato un adeguato arco temporale affinché i lavoratori e i lori difensori potessero adeguarsi alla nuova più rigorosa disciplina, che espone il dipendente licenziato all’onere di ben due diversi termini di decadenza. Ciò non sarebbe stato necessario se tale nuovo meccanismo non fosse stato applicabile anche a contratti cessati prima dell’entrata in vigore dell’art. 32 cit.”.

il testo della sentenza

  • Cass. civ., sez. lav., n. 2734, 11 febbraio 2016
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-giurisprudenza.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2016-03-10 12:35:412019-11-04 16:50:02Somministrazione irregolare e termine di decadenza
Giurisprudenza in Giurisprudenza

L’interpretazione del contratto di lavoro

21 Dicembre 20150 Commenti-da admin

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 24421 del 1° dicembre 2015, pronunciandosi in materia di interpretazione di un contratto ha ribadito il seguente principio di diritto: “L’interpretazione del contratto sancita dall’art. 1362 c.c. dal punto di vista logico impone all’interprete di compiere l’esegesi del testo; di ricostruire in base ad essa l’intenzione delle parti; di verificare se l’ipotesi di “comune intenzione” ricostruita in base al testo sia coerente con le parti restanti del contratto e con la condotta delle parti. La disposizione, tuttavia, non esclude che nel momento iniziale del procedimento interpretativo, debba essere applicato il metodo letterale, e, cioè, debba essere indagato il significato proprio delle parole, giacché questo momento del procedimento non può essere eliminato, la norma imponendo esclusivamente di negare valore al brocardo “in claris non fit interpetratio”. Nel caso di specie i giudici supremi hanno censurato la decisione della Corte d’Appello sull’interpretazione dell’oggetto del contratto di lavoro di un giornalista sportivo, perché fondata su una lettura superficiale del suddetto contratto.

Il testo della sentenza

  • Cass. civ., sez. lav., n. 24421, 1 dicembre 2015
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-giurisprudenza.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2015-12-21 07:10:042019-11-04 16:50:02L’interpretazione del contratto di lavoro
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Sulle modalità di esercizio del diritto di sciopero

21 Dicembre 20150 Commenti-da admin

Con sentenza n. 24653 del 3 dicembre 2015 i giudici della Suprema Corte si sono pronunciati in materia di diritto di sciopero affermando che questo “non ha altri limiti se non quelli che si rinvengono in norme che tutelino posizioni soggettive concorrenti, su un piano prioritario o quanto meno paritario, quali il diritto alla vita ed all’incolumità personale, nonché la libertà dell’iniziativa economica”. La Corte soggiunge altresì che l’accertamento in questione deve essere condotto caso per caso dal giudice, in relazione alle concrete modalità di esercizio del diritto di sciopero ed ai concreti pregiudizi o pericoli cui vengono esposti il diritto alla vita, all’incolumità delle persone ed all’integrità degli impianti produttivi. Nel caso di specie la Cassazione ha riconosciuto che, “attraverso l’attuazione di uno sciopero le cui modalità di esecuzione erano rimesse totalmente ai singoli interessati, senza una loro predeterminazione”, la società datrice di lavoro aveva subito un pregiudizio derivante “dall’impossibilità di prevenire i rischi sulla produttività aziendale con riferimento ai singoli reparti ove di volta in volta sarebbe stata attuata anche all’improvviso l’astensione dei lavoratori”. I giudici hanno dunque accolto il ricorso della società datrice di lavoro dichiarando l’illegittimità delle modalità di proclamazione dello sciopero oggetto della causa.

il testo della sentenza

  • Cass. civ., sez. lav., n. 24653.2015
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-giurisprudenza.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2015-12-21 07:08:542019-11-04 16:50:02Sulle modalità di esercizio del diritto di sciopero
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Potere disciplinare, onere della prova e diritto di difesa

21 Dicembre 20150 Commenti-da admin

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 24938 del 10 dicembre 2015, pronunciandosi in materia in sanzioni disciplinari, ha ribadito che è onere del dipendente provare che il mancato adempimento della prestazione sia dovuto a causa diversa dalla sua scarsa diligenza. I giudici della Suprema Corte hanno affermato che “non risulta alcuna norma (né parte ricorrente in realtà la indica, limitandosi a richiamare principi inconferenti in ordine alle caratteristiche generali del rapporto di lavoro subordinato) che obblighi il datore di lavoro a sentire in sede disciplinare il lavoratore nell’orario di lavoro e nel luogo di lavoro”. Nel caso di specie la Cassazione ha ritenuto legittima la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio e dalla retribuzione per scarsa diligenza nell’espletamento delle mansioni di portalettere inflitta al lavoratore per aver riportato in Ufficio corrispondenza non recapitata.

Il testo della sentenza

  • Cass. civ., sez. lav., n. 24938, 10 dicembre 2015
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-giurisprudenza.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2015-12-21 07:06:242019-11-04 16:50:02Potere disciplinare, onere della prova e diritto di difesa
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Il demansionamento quale unica alternativa al licenziamento

7 Dicembre 20150 Commenti-da admin

La Corte di cassazione con sentenza 19 novembre 2015 n. 23698, ribadisce la propria ormai prevalente intepretazione maturata in relazione al vecchio testo dell’art. 2013 cod. civ.: non è preclusa ed è anzi “dovuta” l’assegnazione a mansioni inferiori quale unica alternativa possibile al licenziamento per giustificato motivo oggettivo.

Cassazione, sezione lavoro, n. 23698-2015

  • Cassazione, sezione lavoro, 19 novembre 2015 n. 23698 2015
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-giurisprudenza.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2015-12-07 13:22:362019-11-04 16:50:02Il demansionamento quale unica alternativa al licenziamento
Giurisprudenza in Giurisprudenza

La sorte di un rinvio mobile: pubblico impiego e art. 18 stat. lav.

7 Dicembre 20150 Commenti-da admin

La Corte di cassazione, con la sentenza 26 novembre 2015 n. 24157, ha ritenuto applicabile ai rapporti di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione l’art. 18 stat. lav., come modificato dalla legge n. 92/2012. Il rinvio che l’art. 51 d.lgs. n. 165/2001 alla legge n. 300/1970 “e successive modifiche ed integrazioni” rende in effetti difficile sostenere il contrario.

Cassazione, sezione lavoro, n. 24157

  • Cassazione, 26.11.15 n. 24157
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-giurisprudenza.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2015-12-07 12:51:052019-11-04 16:50:02La sorte di un rinvio mobile: pubblico impiego e art. 18 stat. lav.
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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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