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Archivio per categoria: Giurisprudenza

Decreto Dignità: proroga del contratto a termine nel periodo transitorio

6 Luglio 2020/in Giurisprudenza

Il Tribunale di Milano con sentenza del 22 giugno 2020 sì è pronunciato in merito alle proroghe dei contratti a termine avvenute nel c.d. periodo bianco di cui al c.d. decreto Dignità (l. n. 96/2018), ossia fra il 12 agosto e il 31 ottobre 2018.

Nel caso di specie, la proroga del contratto (avente termine al 31 ottobre 2018) era stata stipulata in data 26 ottobre con la previsione che gli effetti sarebbero decorsi dal 1 novembre 2018.

La società datrice aveva preteso l’applicazione del d.lgs. n. 81/2015 in virtù della data della stipula della proroga.

Il Tribunale, nell’individuare la normativa applicabile, ha statuito che con riferimento alla proroga deve aversi riguardo non alla data della stipula, bensì al momento in cui gli effetti della proroga stessa si producono.

Fino a tale momento, infatti, il contratto a tempo determinato continua ad avere una copertura legale che si conclude con la sua naturale scadenza.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2020/07/donna-anonima-potata-di-affari-che-controlla-accordo-prima-della-firma_1098-18907.jpg 417 626 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2020-07-06 13:56:292020-07-06 21:29:52Decreto Dignità: proroga del contratto a termine nel periodo transitorio

L’accertamento incidentale del fatto reato imputabile al datore di lavoro

6 Luglio 2020/in Giurisprudenza

Con la decisione 19 giugno 2020 n. 12041 la Corte di Cassazione si è pronunciata in tema di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali affermando che la disciplina prevista dagli artt. 10 e 11 del d.P.R. n. 1124/1965 deve essere interpretata nel senso che l’accertamento incidentale in sede civile del fatto che costituisce reato, sia nel caso di azione proposta dal lavoratore per la condanna del datore di lavoro al risarcimento del cd. danno differenziale, sia nel caso dell’azione di regresso proposta dall’INAIL, deve essere condotto secondo le regole comuni della responsabilità contrattuale.

Pertanto il lavoratore non ha l’onere di provare la colpa del datore e, quanto all’elemento oggettivo, è onerato unicamente della dimostrazione del fatto materiale, del lavoro svolto e del nesso di causalità tra lavoro e infortunio, mentre sarà il datore di lavoro a dover dimostrare di avere adottato tutte le misure protettive idonee a escludere il danno.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2020/03/documento-della-tenuta-della-mano-dell-avvocato-maschio-sullo-scrittorio-nell-aula-di-tribunale_23-2147898384.jpg 352 626 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2020-07-06 13:52:412020-07-06 13:52:55L’accertamento incidentale del fatto reato imputabile al datore di lavoro

Un nuovo profilo di incostituzionalità del Jobs Act

25 Giugno 2020/in Giurisprudenza

Con comunicato del 25 giugno 2020 l’Ufficio Stampa della Corte Costituzionale ha reso noto che sono state esaminate le questioni di costituzionalità sollevate dai Tribunali di Bari e Roma con riguardo ai criteri di determinazione dell’indennità da corrispondere nel caso di licenziamento viziato solo dal punto di vista formale e procedurale.

La Consulta ha dichiarato incostituzionale l’art. 4 del d.lgs. n. 23/2015 nella parte in cui prevede la condanna del datore di lavoro – nell’ipotesi in cui il licenziamento sia intimato in violazione del requisito di motivazione ex art. 2, comma 2, l. n. 604/1966 o della procedura ex art. 7 stat. lav. – al pagamento di un’indennità “di importo pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio”, in quanto fissa un criterio rigido e automatico, legato al solo elemento dell’anzianità di servizio.

Si legge nel comunicato stampa che le motivazioni della sentenza saranno pubblicate nelle prossime settimane.

 

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2020/06/240_F_331900960_6dGzutEgjBdDQumc90VDS6mWupBbFXSC-2.jpg 427 640 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2020-06-25 17:53:222020-06-25 18:32:06Un nuovo profilo di incostituzionalità del Jobs Act

Contratto a tutele crescenti e quantificazione dell’indennità risarcitoria

9 Giugno 2020/in Giurisprudenza

Con la decisione  19 maggio 2020 n. 2503 il Tribunale di Roma, dopo aver accertato l’illegittimità del licenziamento intimato per giustificato motivo oggettivo, ha affermato che ai fini della quantificazione dell’indennità risarcitoria ex art. 3 d.lgs. n. 23/2015, anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 194/2018, il parametro dell’anzianità di servizio del lavoratore conserva un rilievo prioritario e serve a determinare – entro il minimo ed il massimo fissati dalla legge – la base di partenza della stessa indennità, che potrà essere elevata dal giudice nel caso concreto tenendo conto di tutti gli altri parametri desumibili dal sistema (il numero dei dipendenti occupati, le dimensioni dell’attività economica, i comportamenti e le condizioni delle parti).

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2020/03/documento-della-tenuta-della-mano-dell-avvocato-maschio-sullo-scrittorio-nell-aula-di-tribunale_23-2147898384.jpg 352 626 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2020-06-09 10:25:072020-06-09 10:25:07Contratto a tutele crescenti e quantificazione dell’indennità risarcitoria

Nullità della clausola che rimette all’arbitrio del datore di lavoro la risoluzione del patto di non concorrenza.

9 Giugno 2020/in Giurisprudenza

Con ordinanza n. 10535 del 3 giugno 2020 la Corte di Cassazione ha ribadito il principio secondo cui la previsione della risoluzione del patto di non concorrenza rimessa all’arbitrio del datore di lavoro concreta una clausola nulla per contrasto con norme imperative.

In relazione al caso di specie la Suprema Corte ha inoltre precisato che il fatto che il recesso dal patto di non concorrenza sia avvenuto in costanza di rapporto non rileva poiché i rispettivi obblighi si sono cristallizzati al momento della sottoscrizione del patto, “il che impediva al lavoratore di progettare per questa parte il proprio futuro lavorativo e comprimeva la sua libertà”.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2020/06/esecutivo-pronto-a-firmare-il-contratto_1098-3654.jpg 417 626 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2020-06-09 10:23:552020-06-09 10:23:55Nullità della clausola che rimette all’arbitrio del datore di lavoro la risoluzione del patto di non concorrenza.

Licenziamento disciplinare e abuso del telepass aziendale

9 Giugno 2020/in Giurisprudenza

Con la decisione 3 giugno 2020, n. 10540 la Corte di Cassazione ha stabilito che integra giusta causa di licenziamento – ed è quindi idoneo a ledere il vincolo fiduciario posto alla base del rapporto di lavoro –  il ripetuto utilizzo del telepass aziendale per ragioni extralavorative da parte di un dipendente rivestente una posizione apicale.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2020/06/strada-asfaltata-e-foresta_1127-3185.jpg 417 626 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2020-06-09 10:22:242020-06-09 10:22:24Licenziamento disciplinare e abuso del telepass aziendale
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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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