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Archivio per categoria: Giurisprudenza

Fino a che punto il committente può condizionare l’organizzazione del lavoro dell’appaltatore?

21 Gennaio 2025da Admin2

Trib. Catanzaro, sez. lav. sent. 10 dicembre 2024, n. 1028

… Senza sconfinare nell’esercizio del potere direttivo nei confronti dei dipendenti di quest’ultimo, e quindi, andando incontro al divieto di interposizione? L’interesse della questione è costantemente rinnovato dall’evoluzione delle tecnologie e degli schemi negoziali, attraverso i quali i committenti possono esercitare significativi livelli di controllo sull’organizzazione degli appaltatori.

La sentenza in oggetto ha accertato l’illegittimità di un appalto di servizi postali, e quindi la costituzione dei rapporti di lavoro alle dipendenze della committente, incentrando la verifica della carenza di autonomia dell’appaltatore sul fatto che le modalità del servizio erano predefinite fin nei minimi dettagli nei Modelli di Pianificazione di Trasporto forniti dalla committente che quindi, nei fatti, esercitava il potere direttivo, senza che residuasse alcuna discrezionalità dell’appaltatore nell’organizzare la prestazione dei dipendenti. A fronte di questo elemento decisivo, a nulla poteva valere che l’appaltatore fosse proprietario dei veicoli utilizzati.

Fra gli elementi decisivi, secondo il Tribunale, rientra anche la presenza nel contratto di appalto di una c.d. clausola di gradimento, che consente al committente di richiedere discrezionalmente la sostituzione di dipendenti dell’appaltatore, qualora “sgraditi”: clausole di questo genere sono di per sé ritenute legittime dalla poca giurisprudenza che se ne è occupata; tuttavia, la sentenza in commento ci mostra come la loro presenza, in un quadro in cui è complessivamente dubbia la legittimità dell’appalto, possa avere una forte valenza “indiziaria” e, quindi, far propendere per l’accertamento dell’interposizione illecita.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2025/01/committente-condiziona-appaltatore.jpg 832 1472 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22025-01-21 21:09:472025-01-22 09:43:28Fino a che punto il committente può condizionare l’organizzazione del lavoro dell’appaltatore?
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Lavoratori con disabilità e licenziamento per superamento del comporto: la Cassazione sugli obblighi di attivazione del datore di lavoro

21 Gennaio 2025da Admin2

Cass. civ., sez. lav., ord. 7 gennaio 2025, n. 170

Una recente pronuncia della Suprema Corte, intervenuta a cassare una sentenza di Appello non conforme alla sua giurisprudenza recente, arricchisce di nuovi elementi l’orientamento secondo cui è discriminazione indiretta l’applicazione al lavoratore in condizione di disabilità dello stesso periodo di comporto per malattia applicato alla generalità dei dipendenti, dal momento che i rischi di maggior morbilità pongono il primo in una condizione di particolare svantaggio di fronte all’applicazione di un comporto indifferenziato.

La sentenza contribuisce a chiarire l’impostazione della Cassazione sulla posizione dei soggetti coinvolti in vicende simili: in particolare, per quanto riguarda quella del datore, al centro della discussione degli ultimi mesi, la sentenza fa emergere chiaramente un obbligo di attivazione in capo al datore di lavoro il quale, prima di licenziare in applicazione del periodo di comporto ordinario, deve acquisire informazioni circa la possibile correlazione fra le assenze per malattia e lo stato personale di disabilità, al fine di adottare possibili accorgimenti ragionevoli tali da evitare il recesso: questi ultimi, come sembra inevitabile, restano indeterminati, dovendo essere ritagliati sul caso concreto.

La Corte ribadisce altresì che il lavoratore, di fronte al comportamento del datore che diligentemente si informi sulla sua condizione, non può adottare un atteggiamento ostruzionistico, che impedisce l’interlocuzione necessaria per l’individuare gli accorgimenti ragionevoli; non manca, infine, un invito alla contrattazione collettiva a disciplinare «in modo esplicito» il tema, non risultando sufficienti le regole già diffuse per le assenze determinate da patologie di particolare gravità.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2025/01/lavoratori-con-disabilita.jpg 832 1472 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22025-01-21 21:08:302025-01-22 09:46:35Lavoratori con disabilità e licenziamento per superamento del comporto: la Cassazione sugli obblighi di attivazione del datore di lavoro
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Ancora sui limiti per la precettazione su iniziativa dell’autorità amministrativa

21 Gennaio 2025da Admin2

Tar Lazio, sez. III, sent. 16 gennaio 2025, n. 712

Nuovamente i giudici amministrativi sono stati chiamati a decidere di una questione caricata, nell’attuale frangente storico, di un’alta conflittualità politica: a quali condizioni l’autorità amministrativa può esercitare di sua iniziativa, e non su segnalazione della Commissione di Garanzia, il potere di precettazione riconosciutole in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali?

L’occasione per la pronuncia in commento è rappresentata dall’ordinanza con la quale il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture aveva disposto la riduzione temporale dello sciopero proclamato per lo scorso 13 dicembre dai sindacati nei settori dei trasporti, che già a dicembre avevano ottenuto la sospensione cautelare dell’ordinanza. Nel giudizio di merito il Tar ha sconfessato la teoria secondo cui l’Autorità precettante potrebbe, semplicemente, giungere a conclusioni diverse da quelle della Commissione in merito all’esistenza di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona causato dallo sciopero e, quindi, ha ricordato che a norma dell’art. 8 della l. n. 146/1990  il potere di ordinanza può essere esercitato di iniziativa dell’Autorità solo nei casi di necessità e urgenza, presupposti ulteriori e non assorbiti nel primo, che l’ordinanza di precettazione deve enucleare in modo espresso e specifico.

Il ricorso dei sindacati è stato quindi accolto nel merito, con annullamento dell’ordinanza, non avendo la Commissione segnalato profili di criticità dello sciopero e avendo il Ministero agito sulla base di una valutazione semplice diversa da quella della Commissione.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2025/01/sciopero-di-lavoratori-e-lavoratrici.jpg 832 1472 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22025-01-21 21:06:542025-01-22 10:51:41Ancora sui limiti per la precettazione su iniziativa dell’autorità amministrativa
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Ambiente di lavoro conflittuale e responsabilità datoriale

21 Gennaio 2025da Admin2

Cass. civ., sez. lav., ord. 4 gennaio 2025, n. 123

Con la sentenza in oggetto la Cassazione è tornata sul tema dell’obbligo datoriale di sicurezza, confermando in toto la sentenza di Appello che aveva riconosciuto in favore di una dirigente il risarcimento del danno biologico subito in seguito allo sviluppo di un clima di forte contrasto personale in ragione dell’intenzione del superiore gerarchico di attuare un processo di riorganizzazione degli uffici.

La pronuncia si inserisce nel recente e cospicuo filone di legittimità (Cass. 3822/2024, Cass. 4664/2024, Cass. 15975/2024) che, ribadendo la natura solo medico-legale di nozioni quali mobbing e straining, afferma che la mera tolleranza, da parte del datore, di un ambiente di lavoro stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori rappresenta un inadempimento al dovere di sicurezza di cui all’art. 2087 c.c. ed è quindi fatto ingiusto, fonte di danno risarcibile: pertanto, ritiene corretto il ragionamento dei giudici di Appello secondo cui il datore, considerata la situazione di conflittualità venutasi a creare nell’ufficio, avrebbe dovuto intervenire al fine di ristabilire la necessaria serenità, anziché contribuire a sua volta ad un circolo vizioso di reciproche iniziative provocatorie che aveva finito per logorare la salute psicofisica della ricorrente.

Merita segnalare come la Corte abbia ritenuto privo di pregio il motivo di ricorso datoriale secondo cui i giudici di Appello avrebbero omesso di considerare le risultanze della perizia secondo la quale la lavoratrice reagiva in modo eccessivo a situazioni di stress: oltre che inammissibile in quanto volto ad un nuovo esame del materiale probatorio, il motivo sarebbe stato comunque infondato perché «l’art. 2087 c.c. trova applicazione a protezione dei lavoratori in ogni caso, e ciò anche verso i lavoratori più deboli, sicché la maggiore fragilità del lavoratore incrementa e non attenua gli obblighi datoriali di protezione».

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2025/01/stress-sul-lavoro.jpg 832 1472 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22025-01-21 21:05:432025-01-22 09:49:18Ambiente di lavoro conflittuale e responsabilità datoriale
Giurisprudenza in Giurisprudenza

La Corte costituzionale ammette i referendum sul lavoro

21 Gennaio 2025da Admin2

La Corte costituzionale ha deciso in camera di consiglio i giudizi sull’ammissibilità dei referendum seguenti:

1) richiesta di referendum abrogativo denominata “Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”;

2) richiesta di referendum abrogativo denominata “Contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi”;

3) richiesta di referendum abrogativo denominata “Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità”;

4) richiesta di referendum abrogativo denominata “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;

5) richiesta di referendum abrogativo denominata “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.

 

 

  • CC_CS_20250120191001
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Giurisprudenza in Giurisprudenza

Il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia sullo staff leasing

27 Novembre 2024da Admin2

Trib. Reggio Emilia, ord. 7 novembre 2024

Il c.d. staff leasing contrasta con la disciplina europea (direttiva 2008/104) che prevede, secondo la Corte di Giustizia, la necessaria temporaneità del c.d. lavoro interinale? Questo, in massima sintesi, l’oggetto dell’ordinanza di rinvio pregiudiziale dello scorso 7 novembre, che ha qualche possibilità di condurre ad una riscrittura di un importante pezzo della disciplina italiana sul lavoro in somministrazione.

Il tema della temporaneità del lavoro in somministrazione è stato, negli ultimi anni, ripetutamente affrontato in giurisprudenza con riferimento alla somministrazione a tempo determinato, laddove si è affermato che la necessaria temporaneità del lavoro interinale non può essere elusa tramite la reiterazione di contratti di somministrazione a tempo determinato con cui uno stesso lavoratore è inviato indefinitamente presso uno stesso utilizzatore, dovendosi in questo caso riconoscere il diritto alla costituzione di un rapporto a tempo indeterminato con l’utilizzatore.

La possibilità, già ipotizzata, che l’applicazione coerente del requisito di temporaneità della somministrazione evidenzi un radicale contrasto della disciplina in materia di staff leasing con il diritto europeo ora è espressamente presa in considerazione dall’ordinanza in oggetto. La questione, evidentemente, è avviata a conclusioni opposte a seconda che si ritenga o meno che la somministrazione a tempo indeterminato prevista in Italia rientri nell’ambito regolativo della direttiva 2008/104. Benché quest’ultima, testualmente, si riferisca solo alle forme di lavoro interinale «temporaneo», secondo il giudice del rinvio un’interpretazione degli obiettivi dell’intervento del legislatore europeo dovrebbe condurre a ritenere anche la somministrazione a tempo indeterminato soggetta ai vincoli della normativa europea: da qui prendono origine i quesiti posti alla Corte di Giustizia la cui risposta, come già accennato, potrebbe avere conseguenze dirompenti sul quadro normativo italiano in materia.

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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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