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Archivio per categoria: Senza categoria

NASpI e precedente cessazione volontaria: la Circolare dell’INPS sul nuovo requisito contributivo

26 Giugno 2025da Admin2

INPS, Circolare 5 giugno 2025, n. 98

Con la Circolare in oggetto, l’INPS ha fornito le indicazioni amministrative per l’applicazione delle disposizioni, introdotte dalla legge di bilancio per il 2025 (art. 1, co. 171, l. 207/2024) che introducono un nuovo requisito contributivo per l’accesso alla NASpI. La nuova lettera c-bis dell’art. 3, co. 1, d.lgs. 22/2015 prevede che il richiedente, se nei dodici mesi precedenti la richiesta di prestazione si è dimesso o ha risolto consensualmente un precedente rapporto di lavoro a tempo indeterminato, debba far valere almeno tredici settimane di contribuzione successive alle dimissioni o alla risoluzione consensuale. La nuova previsione è volta ad evitare le “frodi” di chi, appena dimessosi, si fa assumere e poi subito licenziare da un soggetto compiacente, in modo da risultare disoccupato involontario.

L’Istituto ha ricordato che il nuovo requisito non si applica, per espressa previsione di legge, ai casi di dimissioni durante il periodo di maternità o paternità, di risoluzione consensuale del rapporto nella procedura conciliativa in caso di licenziamento per gmo e alle dimissioni per giusta causa. Secondo l’INPS, alle ipotesi espressamente previste si deve aggiungere il caso di risoluzione consensuale in seguito al rifiuto di trasferimento verso una sede aziendale distante oltre 50 chilometri dalla residenza del lavoratore o raggiungibile in più di 80 minuti con i mezzi pubblici. Per quanto riguarda le caratteristiche del requisito di tredici settimane di contribuzione, l’Istituto ribadisce le indicazioni rese in generale con la Circolare n. 94/2015.

Infine, l’Istituto precisa che la novità legislativa riguarda solamente il requisito contributivo per l’accesso alla prestazione, e non la misura e la durata della stessa, che continuano ad essere disciplinate dagli artt. 4 e 5 del d.lgs. n. 22/2015, e cioè computandosi utilmente tutti i contributi accreditati nel quadriennio precedente.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2025/06/Naspi-persona-che-ha-perso-il-lavoro-e1750866719276.jpg 780 1472 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22025-06-26 07:41:052025-06-26 07:41:05NASpI e precedente cessazione volontaria: la Circolare dell’INPS sul nuovo requisito contributivo
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Corte costituzionale: la disciplina dell’impresa familiare si applica anche al convivente di fatto

1 Agosto 2024da Admin2

L’art. 230-bis del codice civile prevede che, salvo che sia configurabile un diverso rapporto, i familiari che prestano continuativamente attività di lavoro nell’impresa familiare hanno diritto al mantenimento e alla partecipazione agli utili, ai beni acquistati e agli incrementi dell’azienda, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, nonché alla partecipazione alle decisioni inerenti all’impresa.

Con la sentenza in oggetto la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di tale articolo nella parte in cui esclude dal novero dei familiari considerati dalla disposizione il convivente di fatto e, consequenzialmente, l’illegittimità dell’art. 230-ter del codice civile, introdotto dalla l. n. 76/2016, che, per i conviventi di fatto, introduceva una tutela ridotta in quanto priva del diritto al mantenimento e alla partecipazione alla gestione dell’impresa.

Secondo la Corte costituzionale, infatti, in materia di diritti fondamentali quali quelli al lavoro e alla retribuzione non sono tollerabili differenze di trattamento con la famiglia fondata sul matrimonio e devono quindi essere garantiti al convivente di fatto gli stessi diritti del coniuge.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2024/07/CORTE-COSTITUZIONALE-family-sign-with-lights-scaled.jpg 1707 2560 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22024-08-01 10:01:252024-08-01 10:01:25Corte costituzionale: la disciplina dell’impresa familiare si applica anche al convivente di fatto
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No al riconoscimento facciale per la registrazione delle presenze e al gestionale che consente il monitoraggio dell’attività lavorativa

5 Luglio 2024da Admin2

Il Garante per la protezione dei dati personali interviene ha rilevato l’illegittimità, per contrasto con la normativa in materia di protezione dei dati personali, di due sistemi tecnologici impiegati da un’autofficina: il primo era un hardware che effettuava il riconoscimento facciale dei dipendenti all’ingresso e all’uscita dall’officina, al fine di registrare le presenze; il secondo era un software gestionale, apparentemente molto diffuso nel settore, che rendeva possibile monitorare il tempo impiegato per le attività svolte dai meccanici, cui veniva richiesto di registrare tramite codice a barre individuale le varie fasi dell’attività lavorativa comprese le pause, con indicazione della specifica causale dell’interruzione.

Per quanto riguarda il sistema di rilevazione delle presenze, il Garante afferma che tale finalità, allo stato attuale dell’ordinamento, non può essere perseguita tramite trattamento di dati biometrici dei dipendenti quali quelli necessari al riconoscimento facciale. Infatti, i dati biometrici rientrano fra le c.d. categorie particolari di dati (ex «dati sensibili») il cui trattamento è consentito solo al ricorrere delle condizioni di cui al paragrafo 2 dell’art. 9 del GDPR il quale, nel contesto lavorativo, limita la possibilità di trattare dati biometrici solo ai casi in cui ciò sia «necessario per assolvere gli obblighi ed esercitare i diritti specifici del titolare del trattamento o dell’interessato in materia di diritto del lavoro e della sicurezza sociale».

Con riferimento al software gestionale, invece, il Garante ha contestato l’indisponibilità della Società a chiarire le caratteristiche essenziali del programma, come era necessario al fine di valutare la liceità del trattamento di dati personali in atto, e ha soprattutto rilevato che tale mancanza di trasparenza aveva riguardato anche il rapporto con i lavoratori ai quali era stata fornita un’informativa del tutto carente degli elementi necessari, fra cui persino la base giuridica del trattamento. Pertanto, il trattamento di dati personali attraverso il gestionale è stato ritenuto in violazione dei principi di liceità, correttezza e trasparenza.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2024/07/face-detection-4791810_1280.jpg 759 1280 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22024-07-05 15:55:412024-07-05 15:55:41No al riconoscimento facciale per la registrazione delle presenze e al gestionale che consente il monitoraggio dell’attività lavorativa
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Le novità normative in materia di lavoro per il nuovo anno

16 Gennaio 2024da Admin2

Negli interventi normativi dell’ultimo scorcio del 2023 si ritrovano alcune novità in materia di lavoro, di cui quali si presenta una sintesi.

Per quanto riguarda la legge di bilancio (l. 30/12/2023, n. 213), gli interventi più vistosi delle politiche introdotte appartengono alla materia previdenziale o fiscale: così, ad esempio, l’esonero contributivo del 6 o 7 per cento sulla quota a carico dei lavoratori (c.d. cuneo fiscale); la detassazione di fringe benefits e premi di produttività; la decontribuzione totale della quota contributiva a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli, prevista fino al 2026 e, in via sperimentale per il 2024, anche per le lavoratrici con due figli; la conferma della decontribuzione per i datori che assumono donne vittime di violenza.

Di natura propriamente lavoristica è l’intervento dell’art. 1, co. 179, in materia di trattamento economico dei congedi parentali. Viene esteso a due mesi il periodo entro il quale, in alternativa fra i genitori, è elevata l’indennità rispetto alla misura base prevista dall’art. 34, primo co., d.lgs. 151/2001 (si ricorda che ciascun genitore ha diritto, entro il dodicesimo anno di vita del figlio, a tre mesi di congedo con indennità al 30% della retribuzione). Per il primo mese, l’indennità maggiorata è pari all’80%, per il secondo al 60%. Per il 2024, tuttavia, è previsto che anche il secondo mese sia indennizzato all’80%.

Si segnala anche la misura straordinaria del trattamento integrativo speciale per i lavoratori del settore turistico e ricettivo. Ritenendo che i settori in oggetto (compreso quello termale) siano caratterizzati da una «eccezionale mancanza di offerta di lavoro» e che sia necessario «garantire la stabilità occupazionale», è stato previsto che ai lavoratori in essi occupati, fino al 30 giugno 2024, sia riconosciuto un trattamento integrativo, escluso dal reddito imponibile IRPEF, pari al 15% della retribuzione lorda corrisposta per lavoro notturno e lavoro straordinario festivo. L’integrazione sarà corrisposta, su domanda dei lavoratori, dai datori di lavoro che, così, acquisiranno un credito di imposta compensabile.

Il d.l. milleproroghe (n. 215/2023, non ancora convertito) è a sua volta povero di interventi giuslavoristici. Si segnala, in particolare, che esso rialloca le risorse finanziarie destinate agli enti di patronato in materia di Reddito di cittadinanza agli stessi enti, ma per le finalità connesse alle nuove misure di inclusione sociale di cui al d.l. 48/2023. D’altra parte, a dicembre sono stati emanati due importanti provvedimenti ministeriali in materia di Assegno di Inclusione: il d.m. n. 154 del 13/12/2023 e il d.m. n. 160 del 29/12/2023, che specificano le modalità applicative della misura e individuano le categorie svantaggiate che possono esserne beneficiarie.

Interventi lavoristici rilevanti si rinvengono nel d.l. 18/10/2023, convertito con la legge 15/12/2023. L’art. 18 rinnova per il 2023 la misura dell’indennità una tantum di 550 euro per i lavoratori con contratto di lavoro a tempo parziale ciclico, cioè soggetto ad interruzioni periodiche dovute a sospensione ciclica dell’attività produttiva. La disposizione, inoltre, interpreta autenticamente il campo di applicazione dell’indennità per il 2022, specificando che non rileva la qualificazione come “verticale”, “orizzontale” o “misto” del contratto part time. Sulla misura si segnala la Circolare INPS n. 109 del 27/12/2023. L’art. 18-bis, invece, ha prorogato fino al 31/03/2024 il termine entro il quale i genitori con figli sotto i 14 anni e i lavoratori “fragili” hanno diritto a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, a prescindere dall’accordo individuale con il datore, come inizialmente previsto dall’art. 90 del d.l. 34/2020 per l’emergenza del Covid.

Si segnala infine il d.lgs. n. 175 del 30/11/2023, che ha attuato la delega prevista dalla l. 106/2022 per l’introduzione dell’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo. La misura, di natura strutturale e permanente, è prevista per le categorie individuate dal d.lgs. e viene erogata a condizione che il richiedente abbia almeno 60 giornate di contribuzione al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo nell’anno precedente. Recentissima è la Circolare INPS n. 2 del 03/01/2024 che analizza la disciplina e fornisce istruzioni operative.

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2018/06/jobs-3.jpg 384 575 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22024-01-16 09:22:312024-01-16 09:22:31Le novità normative in materia di lavoro per il nuovo anno
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I confini del lavoro subordinato fra Diritto del lavoro e Diritto Tributario: un Convegno a Pisa il prossimo 10 novembre

30 Ottobre 2023da Admin2

Abbiamo pensato ad un confronto fra diritto del lavoro e diritto tributario sui confini del lavoro subordinato e abbiamo ritenuto che questo confronto debba riguardare la ricerca scientifica e la professione, mettendo insieme i saperi degli avvocati e dei commercialisti.

Si tratta di temi complessi e questo incontro vuole essere l’avvio di un percorso di approfondimento che dovrà guardare oltre i confini delle materie.

Ci vediamo allora al convegno del prossimo 10 novembre!

  • Locandina Convegno Lavoro-Tributario 10 novembre2023_def
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2023/01/84579c68-f78a-4d45-a996-3e5fb4f99f91.jpeg 1024 768 Admin2 https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png Admin22023-10-30 15:19:432023-10-30 15:20:06I confini del lavoro subordinato fra Diritto del lavoro e Diritto Tributario: un Convegno a Pisa il prossimo 10 novembre
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Diritto del lavoro e diritto civile: tecniche di tutela, inclusione ed emancipazione

6 Ottobre 2023da Admin2

A Pisa, il 27 e 28 ottobre, si terrà un convegno per discutere del rapporto fra diritto del lavoro e diritto civile, fra tecniche di tutela, inclusione ed emancipazione.

Il convegno, che si inserisce nel progetto PRIN INSPIRE (Inclusion Strategies Through Participation in Workplace for Organizational Well-Being), sarà l’occasione per presentare il volume degli Scritti in onore di Oronzo Mazzotta promosso dagli allievi e recentemente pubblicato.

Vi aspettiamo!

 

 

  • Locandina 27-28.10.2023 Diritto del lavoro e diritto civile
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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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