Con la decisione 4 giugno 2018, n. 14192 la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sulla locuzione insussistenza del fatto, ai sensi dell’art. 18, comma 4, legge n. 300/1970.
Nella specie, il Supremo Collegio ha ribadito un consolidato orientamento, secondo il quale, in caso di contestazione di una pluralità di addebiti o di un’unica articolata condotta, l’insussistenza del fatto si configura solo qualora, sul piano fattuale, possa escludersi la realizzazione di un nucleo minimo di condotta di per sé solo astrattamente idoneo a giustificare la sanzione espulsiva, oppure, ove si realizzi l’ipotesi del fatto sussistente ma privo del carattere di illiceità.
Le società pubbliche dopo il d.lgs. n. 175/2016
0 Commenti-da adminIl prossimo 11 luglio, presso l’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna, si terrà un convegno dal titolo “Le Società a partecipazione pubblica dopo il d.lgs. n. 175/2016”.
Ne discuteranno il Pres. Dott. Manfredo Atzeni, il Cons. Dott. Massimiliano Atelli e il Prof. Avv. Pasqualino Albi.
Interverrà, inoltre, il Dott. Giuliano Amato.
Il dibattito sarà introdotto e coordinato dal Prof. Avv. Paolo Carrozza.
Sarà l’occasione per presentare il Manuale delle società a partecipazione pubblica alla presenza dei coautori Prof. Niccolò Abriani e Dott. Alfredo De Girolamo.
Decreto dignità: prime indicazioni
0 Commenti-da adminIl Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è prossimo all’approvazione del c.d. Decreto Dignità, un provvedimento che, tra le altre cose, si pone come obiettivo quello di delineare misure di contrasto al lavoro precario, modificando alcune previsioni contenute nel d.lgs. n. 81/2015.
In particolare, si cerca di incidere sui rapporti di lavoro precari, restringendo il campo di applicazione dei contratti a tempo determinato e dei contratti di somministrazione.
Tra le misure individuate dalla bozza di decreto sono ricomprese: la reintroduzione della causale in caso di rinnovo del contratto a tempo determinato, l’abolizione del c.d. staff leasing e la modifica dei limiti quantitativi all’utilizzo del lavoro somministrato.
Autorizzazioni ex art. 4 stat. lav.: indicazioni operative
0 Commenti-da adminCon lettera circolare 18 giugno 2018, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito indicazioni operative in ordine al rilascio dei provvedimenti autorizzativi ex art. 4, comma 1, legge n. 300/1970.
L’INL ha precisato che nel caso di richieste di autorizzazione, motivate da generiche esigenze di sicurezza del lavoro, devono essere puntualmente evidenziate ed adeguatamente documentate le motivazioni di natura prevenzionistica poste a fondamento dell’installazione degli impianti audiovisivi.
Inoltre, tali esigenze di natura prevenzionistica devono trovare adeguato riscontro nell’attività di valutazione dei rischi formalizzata nel DVR.
Licenziamento e insubordinazione
0 Commenti-da adminCon la decisione 5 giugno 2018, n. 14391 la Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo il licenziamento intimato ad un lavoratore che aveva affermato di non essere disponibile a svolgere mansioni diverse da quelle ordinariamente assegnate.
Nella specie, il dipendente aveva esclusivamente manifestato il proprio disappunto, non essendo ancora intervenuto il giudizio di idoneità allo svolgimento delle nuove mansioni.
Nella decisione de qua, la Corte ribadisce che la nozione di giusta causa è ascrivibile alla tipologia delle clausole generali: pertanto, deve essere specificata in sede interpretativa “mediante la valorizzazione sia di fattori esterni, relativi alla coscienza generale, sia di principi che la stessa disposizione tacitamente richiama”.
Pluralità di addebiti e licenziamento
0 Commenti-da adminCon la decisione 4 giugno 2018, n. 14192 la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sulla locuzione insussistenza del fatto, ai sensi dell’art. 18, comma 4, legge n. 300/1970.
Nella specie, il Supremo Collegio ha ribadito un consolidato orientamento, secondo il quale, in caso di contestazione di una pluralità di addebiti o di un’unica articolata condotta, l’insussistenza del fatto si configura solo qualora, sul piano fattuale, possa escludersi la realizzazione di un nucleo minimo di condotta di per sé solo astrattamente idoneo a giustificare la sanzione espulsiva, oppure, ove si realizzi l’ipotesi del fatto sussistente ma privo del carattere di illiceità.
Vittime di violenza di genere: sgravi per l’assunzione
0 Commenti-da adminCon il decreto 11 maggio 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 27 giugno 2018, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Interno, ha riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle cooperative sociali – di cui alla legge n. 381/1991- che decidono di assumere donne vittime di violenza di genere.
Al fine dell’ammissione al beneficio, in relazione ad ogni assunzione operata sulla base delle agevolazioni previste dal decreto, le cooperative sociali devono produrre la certificazione del percorso di protezione rilasciata dai servizi sociali del comune di residenza o dai centri anti-violenza o dalle case-rifugio.
Le agevolazioni contributive di cui al presente decreto sono riconosciute dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande da parte delle cooperative sociali e nei limiti delle risorse disponibili.