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Garante privacy: informazioni corrette ai dipendenti sui sistemi aziendali in uso

25 Maggio 2021da admin

Il Garante per la protezione dei dati personali, nella newsletter n. 477 del 19 maggio 2021, ha chiarito che una società non può utilizzare i dati dei dipendenti trattati illecitamente attraverso un sistema informatico in uso presso l’azienda.

Nel caso di specie, la società non aveva informato correttamente i lavoratori delle caratteristiche del sistema che aveva impiegato anche oltre i limiti stabiliti dall’autorizzazione dell’Ispettorato territoriale del lavoro.

L’Autorità, intervenuta a seguito del reclamo di un sindacato, ha appurato che, a differenza di quanto sostenuto dalla società, il sistema, che prevedeva l’inserimento di una password individuale sulla postazione di lavoro prima di iniziare la produzione, raccoglieva anche dati disaggregati e per finalità ulteriori rispetto a quelle dichiarate nelle informative.

È risultato, infatti, che anche i dati sulla produzione erano riconducibili a lavoratori identificabili, attraverso l’utilizzo di ulteriori informazioni in possesso del datore di lavoro; che i dati di un singolo dipendente fossero stati utilizzati per altre finalità, non previste dalle informative e non autorizzate dall’Ispettorato, è stato di fatto confermato, nell’ambito di un procedimento disciplinare, dalla verifica effettuata dal direttore delle risorse umane sui “fermi” della macchina alla quale il lavoratore era addetto.

Dagli accertamenti del Garante è emerso, inoltre, che il sistema informatico coesisteva con la precedente modalità di organizzazione del lavoro, basata sulla compilazione di moduli cartacei nei quali il nominativo dei dipendenti è indicato in chiaro. Moduli che poi venivano conservati e registrati su un apposito software, ma senza alcuna separazione, tanto che i dati in essi contenuti sono stati utilizzati nel procedimento disciplinare. In questo modo la società contravveniva a quanto indicato nelle informative sul funzionamento del sistema e nell’autorizzazione rilasciata dall’Ispettorato, che vietavano espressamente l’utilizzo dei dati raccolti a fini disciplinari.

Irregolarità sono state riscontrate anche nei tempi di conservazione dei dati dei lavoratori.

L’Autorità quindi, ritenuto illecito il trattamento effettuato, ha ordinato alla società di modificare le informative rese ai lavoratori, indicando nel dettaglio tutte le caratteristiche del sistema, e le ha ingiunto il pagamento di una sanzione di 40mila euro.

La newsletter

  • GPDP newsletter 19.5.2021
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2021/05/240_F_86354368_vOuR4IZ36Yip9Zdx1s3R9lZuF2mjH4i2.jpg 464 640 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2021-05-25 15:51:452021-05-25 15:51:45Garante privacy: informazioni corrette ai dipendenti sui sistemi aziendali in uso
Prassi in Prassi

Demansionamento e dimostrazione del danno

25 Maggio 2021da admin

Con l’ordinanza 18 maggio 2021 n. 13536, la Corte di Cassazione ha affermato che in tema di demansionamento e di dequalificazione professionale, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale non può prescindere da una specifica allegazione sulla natura e sulle caratteristiche del pregiudizio lamentato, atteso che non ricorre automaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale.

Grava, quindi, sul lavoratore l’onere di provare l’esistenza del danno lamentato, la natura e le caratteristiche del pregiudizio subito, nonché il relativo nesso causale con l’inadempimento del datore di lavoro.

Il testo dell'ordinanza

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2021/02/240_F_66778551_WbRKwq8ySVVra0Crm9exhtJ13kWHlYG8.jpg 427 640 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2021-05-25 15:52:372021-05-25 15:52:37Demansionamento e dimostrazione del danno
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Il nuovo documento tecnico operativo per l’avvio delle vaccinazioni nei luoghi di lavoro

16 Maggio 2021da admin

Con il documento tecnico operativo del 12 maggio 2021, elaborato dall’INAIL insieme ai Ministeri del Lavoro e della Salute e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, vengono forniti criteri di tipo quantitativo e qualitativo per definire le priorità della somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro.

In riferimento al documento “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-COV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro” del 6 aprile 2021, con la nuova pubblicazione si intende fornire elementi utili al riscontro dei quesiti posti dalla Conferenza delle Regioni in merito a:

1) definire “puntualmente a partire da quale fase della campagna di vaccinazione (fascia di età) si possa avviare la vaccinazione per le attività economiche e produttive”;

2) definire “altresì quali siano le priorità cui le Regioni devono attenersi: poiché il documento di cui trattasi non indica elementi quantitativi e qualitativi di riferimento ed è pertanto molto probabile che numerosissimi soggetti richiedano alle Regioni di poter avviare attività vaccinali in contesti lavorativi, è imprescindibile che vengano definiti elementi quantitativi (es. numerosità lavoratori/lavoratrici) e qualitativi (es. i settori produttivi a maggior rischio) per evitare che le scelte che ogni regione dovrà fare in relazione alla disponibilità di vaccini possano apparire arbitrarie”.

Il documento tecnico operativo

  • Documento tecnico operativo – vaccinazioni
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2021/05/minimal-vaccine-bottles-composition-calendar_23-2148892398.jpg 426 640 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2021-05-16 21:36:202021-05-16 21:36:20Il nuovo documento tecnico operativo per l’avvio delle vaccinazioni nei luoghi di lavoro
Prassi in Prassi

Vaccinazioni sul luogo di lavoro: le indicazioni del Garante privacy

16 Maggio 2021da admin

In data 13 maggio 2021, il Garante per la privacy ha adottato un documento di indirizzo sulla vaccinazione nei luoghi di lavoro al fine di fornire indicazioni generali sul trattamento dei dati personali, in attesa di un definitivo assetto regolatorio.

Anche per la vaccinazione sul luogo di lavoro dovrà essere assicurato il rispetto del tradizionale riparto di competenze tra il medico competente e il datore di lavoro, messo in evidenza nel “documento sul ruolo del medico competente in materia di sicurezza sul luogo di lavoro”, ora disponibile sul sito dell’Autorità.

Il Garante ha precisato che le principali attività di trattamento dati – dalla raccolta delle adesioni, alla somministrazione, alla registrazione nei sistemi regionali dell’avvenuta vaccinazione – devono essere effettuate dal medico competente o da altro personale sanitario appositamente individuato.

Nel quadro delle norme a tutela della dignità e della libertà degli interessati sui luoghi di lavoro, infatti, non è consentito al datore di lavoro raccogliere direttamente dai dipendenti, dal medico compente, o da altri professionisti sanitari o strutture sanitarie, informazioni relative all’intenzione del lavoratore di aderire alla campagna o alla avvenuta somministrazione (o meno) del vaccino e ad altri dati relativi alle sue condizioni di salute.

Tenuto conto dello squilibrio del rapporto tra datore di lavoratore e dipendente, il consenso del lavoratore non può costituire in questi casi un valido presupposto per trattare i dati sulla vaccinazione così come non è consentito far derivare alcuna conseguenza, né positiva né negativa, dall’adesione o meno alla campagna vaccinale.

Il documento di indirizzo sulla vaccinazione nei luoghi di lavoro e il documento sul ruolo del medico competente

  • Documento di indirizzo – Vaccinazione nei luoghi di lavoro
  • Il ruolo del medico competente
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2021/04/doctor-holding-preparing-vaccine-while-wearing-protective-equipment_23-2148847188.jpg 416 626 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2021-05-16 21:34:482021-05-16 21:34:48Vaccinazioni sul luogo di lavoro: le indicazioni del Garante privacy
Prassi in Prassi

Il diritto alla disconnessione nel lavoro agile

16 Maggio 2021da admin

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 112 del 12 maggio il testo della legge n. 61/2021 di conversione del d.l. n. 30/2021 recante “misure urgenti per fronteggiare la diffusione del Covid-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena”, in vigore dal 13 maggio.

Si ricorda, in particolare, l’introduzione ad opera del comma 1 ter dell’art.2 del diritto alla disconnessione dagli strumenti tecnologici e dalle piattaforme informatiche per i lavoratori agili.

Tale diritto è riconosciuto nel rispetto di eventuali accordi sottoscritti dalle parti e fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati.

Si prevede che l’esercizio del diritto alla disconnessione, necessario per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore, non debba avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi.

Viene fatta salva, per il pubblico impiego, la disciplina degli istituti del lavoro agile stabilita dai contratti collettivi nazionali.

Il testo del decreto legge coordinato con la legge di conversione.

  • d.l. n. 30:2021 coord. l. di conv. n. 61:2021
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2021/05/man-blue-shirt-using-laptop-work-typing-keyboard-indoor-portrait-male-hands-computer-cup-coffee-table_197531-3732.jpg 417 626 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2021-05-16 19:42:072021-05-16 19:42:07Il diritto alla disconnessione nel lavoro agile
Normativa in Normativa

INL: contratti di lavoro a termine e deroghe Covid

16 Maggio 2021da admin

Con la nota n. 762 del 12 maggio 2021 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito alcuni chiarimenti in ordine alla possibilità di procedere al rinnovo o alla proroga di contratti a termine relativi a lavoratori in forza presso aziende che fruiscono degli strumenti di integrazione salariale previsti dalla normativa emergenziale.

L’Ispettorato ha chiarito che l’art. 19-bis d.l. n. 18/2020 deve considerarsi attualmente in vigore quale norma interpretativa delle disposizioni che disciplinano l’erogazione degli ammortizzatori sociali in fase emergenziale, artt. da 19 a 22 del d.l. n. 18/2020, richiamate dalle successive norme che ne hanno nel tempo prorogato la fruizione.

In considerazione del richiamo alla normativa originaria di cui agli artt. 19 e ss del d.l. n. 18/2020 da parte delle norme successive, l’inciso “nei termini ivi indicati” contenuto nell’articolo 19 bis, è dunque da interpretare in senso “dinamico”, facendo riferimento alla platea dei lavoratori attualmente destinataria degli strumenti di integrazione salariale emergenziali, come da ultimo individuata dall’art. 8 del d.l. n. 41/2021 nei “lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del presente decreto”.

Pertanto, in virtù delle predette disposizioni, si ritiene possibile rinnovare o prorogare contratti a termine anche per i lavoratori che accedono ai trattamenti di integrazione salariale, laddove gli stessi siano in forza alla data del 23 marzo 2021 (data di entrata in vigore del citato d.l.).

La nota

  • INL nota n. 762:2021
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2020/04/lo-scienziato-in-uniforme-protettiva-bianca-lavora-con-coronavirus-e-provette-di-sangue-in-laboratorio_146671-7271.jpg 406 626 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2021-05-16 19:37:392021-05-16 19:37:39INL: contratti di lavoro a termine e deroghe Covid
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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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