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La legge annuale per il mercato e la concorrenza

7 Settembre 20170 Commenti-da admin

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 189, la legge 4 agosto 2017 n. 124; legge annuale per il mercato e la concorrenza.

Entrata in vigore a partire dal 29 agosto 2017, la predetta legge reca disposizioni finalizzate a rimuovere ostacoli regolatori all’apertura dei mercati, a promuovere lo sviluppo della concorrenza e a garantire la tutela dei consumatori, anche in applicazione dei principi del diritto dell’Unione europea in materia di libera circolazione, concorrenza e apertura dei mercati, nonché delle politiche europee in materia di concorrenza.

I settori interessati dalla nuova normativa sono: assicurazioni, energia, servizi professionali, farmacie, credito, trasporti.

Per le farmacie, il testo fissa anche dei paletti sulle incompatibilità della partecipazione alle società di capitale nella titolarità dell’esercizio della farmacia privata con l’esercizio della professione medica.

La legge prevede altresì la possibilità di costituire società fra avvocati; all’art. 141, lettera b, la legge dispone: “L’esercizio della professione forense in forma societaria è  consentito a società di persone, a società di capitali o a società cooperative iscritte in un’apposita sezione speciale dell’albo tenuto dall’ordine territoriale nella cui circoscrizione ha sede la stessa società; presso tale sezione speciale è resa disponibile la documentazione analitica, per l’anno di riferimento, relativa alla compagine sociale. È vietata la partecipazione societaria tramite società fiduciarie, trust o per interposta persona. La violazione di tale previsione comporta di diritto l’esclusione del socio”.

 

il testo della legge

  • LEGGE124
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2017/09/red-outside-grass-sport.jpg 2592 4608 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2017-09-07 12:05:552017-09-07 12:05:55La legge annuale per il mercato e la concorrenza
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Normativa in Normativa

circolare inps sul lavoro occasionale

7 Settembre 20170 Commenti-da admin

L’INPS con la circolare n. 107 del 2017 e con il messaggio n. 2887 del 2017 fornisce le indicazioni operative sulla disciplina delle prestazioni occasionali.

Dal 10 luglio 2017, l’INPS detta le regole per la gestione delle nuove prestazioni occasionali di lavoro attraverso la piattaforma informatica predisposta dall’Istituto.

In sostituzione dei voucher, la norma prevede due istituti di regolazione del lavoro occasionale, disciplinato dall’art. 54-bis del d.l. n. 50/2017 conv. in l. n. 96 del 21 giugno 2017.

La nuova disposizione consente la possibilità per i datori di lavoro di acquisire prestazioni di lavoro occasionali, nei limiti previsti dalla norma, secondo due distinte modalità di utilizzo: il Libretto Famiglia e il Contratto di prestazione occasionale.

Dette tipologie di contratto di lavoro, ognuna delle quali si riferisce a diverse categorie di datori di lavoro, presenta profili di specificità in relazione all’oggetto delle prestazioni, alla misura minima dei compensi e dei connessi diritti di contribuzione sociale obbligatoria, nonché alle modalità di assolvimento degli adempimenti informativi verso l’Istituto.

Per utilizzare il Libretto Famiglia e il Contratto di prestazioni occasionali, gli utilizzatori ed i prestatori devono preventivamente registrarsi sulla piattaforma telematica fruibile sul sito internet dell’Istituto al seguente servizio: Prestazioni di lavoro occasionali.

 

 

il testo della circolare

  • Circolare-INPS-5-luglio-2017-n.107
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2017/09/LAVORO-OCCASIONALE.jpeg 3264 4896 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2017-09-07 12:00:482017-09-07 12:01:46circolare inps sul lavoro occasionale
licenziamento
Prassi in Prassi

Jobs act e licenziamento disciplinare

7 Settembre 20170 Commenti-da admin

In una sentenza di fine giugno 2017, il Tribunale di Napoli ha affermato che l’art. 1 del d. lgs n. 23/2015 (cd. jobs act) dispone l’applicazione di un regime di tutela diverso nel caso di licenziamento illegittimo per due categorie di lavoratori.

Come è noto, l’art. 1 del d. lgs n. 23/2015 dispone l’applicazione del contratto a tutele crescenti ai lavoratori che rivestono la qualifica di operai, impiegati o quadri, assunti con contratto a tempo indeterminato a decorrere dalla data di entrata in vigore del citato decreto, o nei casi di conversione, successiva all’entrata in vigore del decreto, da un contratto a tempo determinato o di apprendistato in contratto a tempo indeterminato.

Per il licenziamento disciplinare, la nuova norma conserva la reintegrazione ma la rende del tutto eccezionale, in quanto limitata all’ipotesi in cui sia direttamente accertata l’insussistenza materiale del fatto contestato.

L’infelice formulazione della disposizione, si noti, non modifica l’impianto della ripartizione della prova. Resta quindi fermo il principio stabilito dall’art. 5. della l. n. 604/66 che pone a carico del datore la prova della sussistenza della giusta causa e del giustificato motivo, con la conseguenza che la mancata prova cade in suo danno e conduce all’accertamento giudiziale dell’illegittimità del licenziamento.

Nel caso, invece, di prova insufficiente, il licenziamento va comunque dichiarato illegittimo riconoscendo però al lavoratore una tutela minore consistente nella sola tutela risarcitoria.

In questo senso la riforma comporta un significativo cambiamento: l’insussistenza del fatto deve derivare direttamente dalla prova che la condotta non sussiste.

Nel caso di specie, il giudice ha accertato l’insussistenza del caso contestato e condanna la società convenuta alla reintegrazione e al pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata sull’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR, moltiplicata per il numero di mensilità decorrenti dalla data del licenziamento fino all’effettiva reintegra (comunque non superiori a 12 mensilità), oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (cd. reintegrazione attenuata).

 

 

https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2017/02/fired-300x300.jpg 300 300 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2017-09-07 11:54:222019-10-09 16:08:31Jobs act e licenziamento disciplinare
cantiere con operai
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Infortuni sul lavoro e imprese familiari

7 Settembre 20170 Commenti-da admin

Il titolare dell’impresa familiare (ai sensi dell’art. 230 bis cod. civ) deve adottare nei confronti dei collaboratori le misure di sicurezza sul lavoro previste dal d. lgs 81/08. In caso di infortunio l’INAIL può, pertanto, esercitare l’azione di rivalsa nei confronti del titolare dell’impresa che non ha predisposto le apposite misure di sicurezza, anche se non c’è alcun rapporto di subordinazione.

Lo ha sancito la Corte di cassazione con sentenza 20406 del 25 agosto 2017 che, confermando il giudizio della Corte d’appello di Venezia, ha riconosciuto il diritto della coniuge del collaboratore deceduto a seguito di infortunio, alla costituzione della rendita dei superstiti.

La Cassazione pone l’accento sulla situazione di fatto riconducibile all’impresa familiare, nella quale la titolarità dei poteri di organizzazione e gestione rimangono in capo all’imprenditore, mentre il familiare si limita a prestare la sua opera in maniera continuativa nell’impresa.

I partecipanti all’impresa familiare rientrano comunque fra i soggetti assicurabili INAIL a norma dell’articolo 4 del D.p.r. n. 1124/65 e, in tal senso, la Corte costituzionale, con sentenza n. 476/87, ne aveva dichiarato l’illegittimità nella parte in cui non prevedeva la loro inclusione.

La decisione della Consulta ha, in sostanza, avuto l’effetto di elidere l’elemento della necessaria subordinazione per la tutela assicurativa dei collaboratori dell’impresa familiare.

Resta tuttavia una materia ancora controversa.

il testo della decisione

  • cass 20406:2017pdf
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2017/09/IMG_9805.jpg 3072 4608 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2017-09-07 11:50:222019-10-09 16:10:17Infortuni sul lavoro e imprese familiari
persone in abiti eleganti
Giurisprudenza in Giurisprudenza

LIMITI ALL’AUTONOMIA DEI DIRIGENTI

7 Settembre 20170 Commenti-da admin

Il TAR Campania con sentenza 30 agosto 2017 n. 1368 si è pronunciato sulla legittimità della determinazione in forza della quale una ASL ha disposto la consegna di tesserini magnetici segnatempo anche agli avvocati-dirigenti dell’Azienda, ribadendo l’obbligo di relativa marcatura finalizzata al controllo sull’osservanza dell’orario di lavoro, pena l’adozione di misure disciplinari.

Le prerogative di autonomia ed indipendenza, spiega il TAR, nei termini riconosciuti dalla legge di ordinamento professionale agli avvocati degli enti pubblici, non sono lese da ordini di servizio riconducibili alla verifica funzionale del rispetto degli obblighi lavorativi di diligenza e correttezza nei confronti della persona giuridica pubblica datrice di lavoro.

il testo della decisione

  • TAR SALERNO
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2017/09/IMG_9802.jpg 3382 5074 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2017-09-07 11:45:312019-10-09 16:10:59LIMITI ALL’AUTONOMIA DEI DIRIGENTI
lavoratore
Giurisprudenza in Giurisprudenza

Amianto e neoplasia polmonare

25 Agosto 20170 Commenti-da admin

AMIANTO E NEOPLASIA POLMONARE: LA QUESTIONE DEL NESSO CAUSALE

Si ripropone ancora una volta di fronte alla Suprema Corte la disamina del nesso di causalità fra neoplasia polmonare ed esposizione all’amianto.

Nel caso di specie l’esposizione all’amianto del lavoratore deceduto appare collegata ad eventi esterni (fumo e pleurite tubercolare sofferta dall’età di 16 anni).

La società ricorrente ha sostenuto che non esisteva una diagnosi certa sull’origine della malattia tumorale che aveva colpito il lavoratore e che l’esposizione ad amianto nell’attività lavorativa non era idonea di per se stessa a determinare l’evento.

Mancava per il datore ricorrente il raggiungimento della soglia di esposizione dotato di sufficienza causale (pari a 25 fibre/anno).

A fronte di un nesso causale disturbato da fattori endogeni, la Corte dispone che “La colpevolezza attiene invece al giudizio di prevedibilità ed evitabilità dell’evento in ragione delle conoscenze di un imprenditore di media diligenza del settore’’. Ritiene inoltre la Corte che a fronte di leggi scientifiche che non consentono un’assoluta certezza del nesso di causalità, la regola da applicare sia la preponderanza dell’evidenza.

 

Il testo della decisione

  • Cass pdf 19270:2017
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2017/08/pexels-photo-510423.jpeg 3967 5951 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2017-08-25 16:31:332019-10-09 16:11:38Amianto e neoplasia polmonare
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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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