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Ammortizzatori sociali in deroga

9 Febbraio 20170 Commenti-da admin

Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 31 gennaio 2017, n. 2 – Ammortizzatori sociali in deroga e azioni di politica attiva

In data 31 gennaio 2017, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fornito, con una circolare, ulteriori chiarimenti in materia di ammortizzatori sociali in deroga, con particolare riferimento a quanto previsto nella lettera c) della circolare n. 34/2016.

Si ricorda che quest’ultima circolare aveva previsto che le misure di politica attiva del lavoro, finanziate con le risorse assegnate alle Regioni e alle Province autonome nella misura del 50%, dovessero essere attivate entro il 31 dicembre 2016.

Successivamente, in data 22 dicembre 2016, è stato emanato un altro decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il quale sono state assegnate ulteriori risorse alle Regioni e alle Province Autonome – ossia 65 milioni di Euro – per consentire la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga.

Nella circolare in esame, il termine del 31 dicembre 2016, originariamente previsto dalla circolare n. 34/2016, al punto c), è prorogato fino al 31 marzo 2017.

Tale differimento riguarda esclusivamente le azioni di politica attiva del lavoro, mentre restano fermi i termini già indicati dalla circolare n. 34/2016 per la decretazione dei restanti provvedimenti.

Nella circolare n. 2/2017 si precisa altresì quanto segue: “i trattamenti di mobilità in deroga possono seguire unicamente a precedenti trattamenti di mobilità in deroga e/o ordinari. Detti trattamenti, quindi, non possono essere oggetto di decretazione da parte delle Regioni e Province Autonome qualora facciano seguito a precedenti trattamenti di disoccupazione quali ASpI, NASpI, e ASDI “.

 

il testo della circolare

  • Circolare-n-2-del-31-01-2017
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Sostegno per l’inclusione attiva

1 Febbraio 20170 Commenti-da admin

Nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 27 gennaio 2017, n. 629 – Sostegno per l’inclusione attiva

Con il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, del 26 maggio 2016, è stato avviato il c.d. Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), su tutto il territorio nazionale.

Tale misura è diretta a contrastare la povertà e prevede l’erogazione di un beneficio economico, condizionato all’adesione di un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, in favore delle famiglie che versano in condizioni di disagio economico.

Con la nota n. 629 del 2017, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali specifica che i progetti di presa in carico devono essere sottoscritti entro sessanta giorni, che decorrono dalla fine del bimestre successivo a quello della presentazione della domanda, ovvero al bimestre in cui avviene l’accredito del beneficio economico.

Si ricorda che il progetto deve contenere la valutazione dei bisogni, l’indicazione degli obiettivi e dei risultati che si intendono raggiungere, nonché la descrizione di servizi e interventi che si intendono attivare, e la descrizione degli impegni richiesti alle famiglie – in particolare, con riferimento ai contratti con servizi competenti e responsabili del progetto, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute.

 

 

il testo della nota

  • Nota-629-27-gennaio-2017-SIA
https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/11/testata-prassi.jpg 300 500 admin https://www.studiolegalealbi.com/wp-content/uploads/2019/07/logo-albi.png admin2017-02-01 19:35:442019-11-04 16:53:21Sostegno per l'inclusione attiva
Prassi in Prassi

Il licenziamento della lavoratrice madre

15 Gennaio 20170 Commenti-da admin

Cass., sez. lav., 11 gennaio 2017, n. 475  – Nullità del licenziamento della lavoratrice madre nel periodo protetto

La vicenda muove dalla decisione della Corte d’Appello di Napoli che, ritenendo illegittimo il licenziamento della lavoratrice madre – alle dipendenze di un’impresa con un numero di dipendenti pari o inferiore a quindici – intimato alla stessa nel periodo protetto di cui all’art. 54 del d.lgs. n. 151/2001, ha condannato il datore di lavoro alla riassunzione della lavoratrice, o, in mancanza, a risarcirle il danno nella misura di cinque mensilità, in virtù di quanto previsto dall’art. 8 della l. n. 604/1966.

Secondo la ricostruzione operata dalla Corte di Cassazione, il licenziamento nullo della lavoratrice madre rientra nell’ambito di applicazione dell’art. 54 del d.lgs. n. 151/2001.

Tale disposizione non opera alcun riferimento né alla l. n. 604/1966, né alla l. n. 300/1970; per tale motivo, la nullità del licenziamento è comminata ai sensi dello stesso art. 54 del citato d.lgs.

Pertanto, la Suprema Corte ha cassato con rinvio la sentenza della Corte d Appello.

il testo della sentenza

  • Sentenza_475
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Giurisprudenza in Giurisprudenza

Diritto del lavoro: alta formazione 2017

13 Gennaio 20170 Commenti-da admin

Al via la quarta edizione del Corso di Alta Formazione in Diritto del Lavoro promosso dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e da Ti Forma, con la direzione scientifica dei Prof. Avv. Paolo Carrozza e Pasqualino Albi.

Il corso si svolgerà, in video-conferenza, nella sede della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 33, Pisa e nella sede di Ti Forma, Firenze, Via Giovanni Paisiello, 8. Ulteriori indicazioni sulle modalità di svolgimento del corso verranno fornite al momento dell’iscrizione.

Il corso si concluderà con una giornata dedicata alla presentazione degli elaborati finali e alla consegna degli attestati

E’ in corso il riconoscimento dei crediti formativi per gli avvocati e per i consulenti del lavoro presso i rispettivi Ordini.

Programma aggiornato con le sedi delle lezioni

  • Programma Corso Diritto del Lavoro 2017
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News ed Eventi in News ed Eventi

Licenziamento collettivo e criteri di scelta

10 Gennaio 20170 Commenti-da admin

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 25554 del 13 dicembre 2016, i licenziamenti collettivi, adottati sulla base dei criteri legali di cui all’art. 5, comma 1, l. n. 223/1991, sono illegittimi nel caso in cui manchi l’indicazione, nella comunicazione prevista dall’art. 4, comma 9 della l. n. 223/19991, delle modalità applicative di tali criteri di scelta.

La Corte ravvisa una “carenza di trasparenza delle scelte datoriali”, se, in presenza di criteri in concorso tra loro, il datore di lavoro non indichi, nella comunicazione rivolta alle organizzazioni sindacali e agli enti amministrativi, la concreta modalità di attribuzione dei punteggi ai singoli lavoratori.

Tale mancanza, infatti, priva il lavoratore della tutela prevista dalla norma, poiché “la scelta effettuata dal datore di lavoro non è raffrontabile con alcun criterio oggettivamente predeterminato”.

La Corte ha ravvisato, dinnanzi a questa omissione, un’assoluta discrezionalità da parte del datore di lavoro nella scelta dei lavoratori da licenziare.

In tal caso, il regime sanzionatorio previsto è quello dell’art. 18, comma 7, stat. lav., ossia l’indennità risarcitoria onnicomprensiva tra dodici e ventiquattro mensilità commisurate sull’ultima retribuzione globale di fatto.

il testo della sentenza

  • Cass 25554 del 2016
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Giurisprudenza in Giurisprudenza

Fondo per le vittime dell’ amianto

9 Gennaio 20170 Commenti-da admin

Il 1° gennaio 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale del 27 ottobre 2016, recante le modalità di erogazione delle prestazioni del Fondo per le vittime dell’amianto, in relazione al periodo che comprende il biennio 2016 – 2018.

Tale decreto ministeriale è stato emesso con la finalità di dare attuazione a quanto previsto dalla legge di stabilità 2016 (l. n. 208/2015), che ha istituito un apposito fondo.

I beneficiari del fondo sono gli eredi dei lavoratori deceduti per patologie asbesto correlate, cagionate dall’esposizione all’amianto nell’espletamento di mansioni portuali.

I soggetti che intendono fruire di tali prestazioni, per gli anni 2017 e 2018, devono presentare domanda all’Inail entro e non oltre il 28 febbraio – rispettivamente dell’anno 2017 o 2018 – con riferimento alle sentenze esecutive depositate nel corso dell’anno precedente, “dandone contestuale comunicazione all’impresa debitrice così come individuata dalla sentenza esecutiva”.

Le prestazioni del fondo concorrono al pagamento del quantum dovuto agli interessati a titolo di risarcimento – del danno patrimoniale e non patrimoniale – così come liquidato dalla sentenza esecutiva, nella misura di una quota percentuale che sarà stabilita dall’Inail entro i quindici giorni successivi alla data di scadenza fissata per la presentazione delle domande.

il testo del decreto

  • Ministero del Lavoro, Decreto 27 ottobre 2016 _ G.U. n. 1-2017
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Prof.Avv.
Pasqualino Albi

Pasqualino Albi è professore ordinario di diritto del lavoro nel dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Pisa e avvocato giuslavorista. È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in materia di diritto del lavoro, fra le quali tre monografie.

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